{"id":987,"date":"2008-12-31T17:10:07","date_gmt":"2009-01-01T00:10:07","guid":{"rendered":"http:\/\/reallifesuperheroes.org\/?p=987"},"modified":"2008-12-31T17:10:07","modified_gmt":"2009-01-01T00:10:07","slug":"sul-web-in-lotta-contro-il-crimine","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.rlsh.net\/archive\/2008\/12\/31\/sul-web-in-lotta-contro-il-crimine\/","title":{"rendered":"Sul web, in lotta contro il crimine"},"content":{"rendered":"

di BENEDETTA PERILLI
\nFOX Fire indossa una maschera da volpe, un lungo cappotto di pelle nera e insieme ai Nameless Few protegge dalla violenza le strade del Michigan. Ha 26 anni, \u00e8 una donna, e di notte diventa una supereroina. Come Wonder Woman. Senza superpoteri, per\u00f2. La sua forza sta in alcune nozioni di magia e in un buon allenamento fisico. Come lei, in giro per il mondo, centinai di altri supereroi della vita reale, che si dividono tra professioni normali e lotta al crimine.
\nQuella dei supereroi della vita reale \u00e8 un’esperienza nata dopo l’11 settembre e rafforzata dalla recente politica dell’active citizenship promossa da Barack Obama. Negli anni recenti la loro comunit\u00e0 \u00e8 cresciuta intorno al sito World Superhero Registry, l’anagrafe dei “difensori dell’umanit\u00e0” che a oggi registra trenta iscritti e due aspiranti. Ognuno con un nome, uno stile, un “costume” e un’area d’azione. Il resto \u00e8 nelle mani della loro fantasia. A eccezione di tre regole, alle quali ogni supereroe, che ambisca a entrare nel registro mondiale, deve sottostare.
\nLa prima riguarda il costume. Non un semplice travestimento per tutelarsi da eventuali ritorsioni, ma un segno di rispetto nei confronti dell’umanit\u00e0. L’abito \u00e8 il biglietto da visita con cui presentarsi al mondo, e dal quale dipende la propria credibilit\u00e0. La seconda regola definisce l’attivit\u00e0 del supereroe, che deve agire per il bene dell’umanit\u00e0, mantenendo per\u00f2 un livello d’azione pi\u00f9 attivo e partecipativo del semplice comportamento quotidiano. In caso di inattivit\u00e0 o di inadempienza, il registro segnala nella scheda l’eventuale ritiro dall’anagrafe mondiale.
\nInfine, l’ultima regola, quella che riguarda la motivazione personale e definisce i doveri del paladino. Essere supereroi non ha niente a che fare con campagne di promozione personale o trovate pubblicitarie. La vocazione deve venire dal singolo individuo, che non pu\u00f2 ricevere denaro per la sua attivit\u00e0 n\u00e9 lavorare come rappresentante, stipendiato o volontario che sia, di un’organizzazione.
\nDetto questo, non resta che scorrere il registro per scoprire travestimenti e crociate di questi paladini che molto devono al mondo dei fumetti ma dal quale non possono prendere neanche un nome, pena l’infrazione del copyright. E allora l’ispirazione arriva dalla fantasia. A New York lavora Terrifica, in Inghilterra c’\u00e8 Black Arrow, in Florida opera Amazonia mentre la Regina di Cuori \u00e8 del Michigan. Ultima limitazione all’operato di questi eroi incompresi – che in questi giorni grazie ad alcuni articoli su The Sunday Times e Rolling Stones vivono momenti di gloria – \u00e8 l’utilizzo di pistole e coltelli. Ben vengano quelli in plastica, che fanno da complemento all’abito. La loro vera arma non \u00e8 metallica, ma virtuale.
\nDalle pagine dei loro siti, i supereroi lanciano le loro minacce al mondo del crimine. Ed \u00e8 sempre online, con l’iscrizione al registro ufficiale, che l’attivit\u00e0 trova definitiva consacrazione. Inutile fare pressioni per entrare nel registro: la nomina deve essere promossa da parte del registro stesso in seguito a una comprovata carriera da supereroe.
\nI capostipiti sono i quattro pi\u00f9 celebri iscritti che a oggi, tuttavia, risultano in pensione. C’\u00e8 Terrifica, paladina della sicurezza femminile che per anni ha tutelato le donne newyorkesi da uomini violenti e pericolosi. C’\u00e8 Angle-Grinder Man, il vigilante inglese degli automobilisti che, operando tra Londra e il Kent, ha liberato centinaia di automobili dalle ganasce applicate dalla polizia municipale. Ci sono anche Mr. Silent, angelo delle notti dell’Illinois, e Crime Fighter Girl, ragazzina in maschera gialla impegnata in attivit\u00e0 di volontariato e assistenza sociale nella contea di Jackson.
\nA loro si ispirano gli attuali supereroi, tra i quali spiccano per notoriet\u00e0, con tanto di interviste a Cnn o Fox, SuperBarrio e Shadow Hare. Il primo, costume in lycra rosso, mutandoni e mantello dorati, difende i diritti dei lavoratori e dei poveri messicani. Il secondo, maschera nera, aiuta i senzatetto di Cincinnati. C’\u00e8 anche chi difende il mondo dall’inquinamento, come Black Harrow – cappuccio nero, capelli rossi e amore per gli animali – o Entomo: quest’ultimo \u00e8 l’unico supereroe italiano ammesso nel registro. Il fiorentino Superataf \u00e8 in attesa che la sua candidatura venga valutata.
\nEntomo \u00e8 un uomo insetto che opera a Napoli per promuovere una pi\u00f9 ampia coscienza ambientalista. E dalla sua pagina MySpace lancia una testimonianza: “Essere un supereroe \u00e8 il gesto pi\u00f9 importante che si possa realizzare in un mondo arretrato come il nostro. Utilizzo le mie capacit\u00e0 salvando quel che resta da salvare e distruggendo quel che non rientra nel grande schema dell’equilibrio”.
\nhttp:\/\/www.repubblica.it\/2008\/12\/sezioni\/esteri\/supereroi-vita-reale\/supereroi-vita-reale\/supereroi-vita-reale.html?ref=hpspr1<\/a><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Un fenomeno nato dopo l’11\/9, alimentato dalla politica dell’active citizenship di Obama
\nRegole precise e nessuna speculazione, pena la radiazione dall’albo<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":145,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[7],"tags":[137,161,252,317,448,640,856,972,1303,1620,1686,1760,1787,1840,2376,2530,2544,2630,2692,2987],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.rlsh.net\/archive\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/987"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.rlsh.net\/archive\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.rlsh.net\/archive\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.rlsh.net\/archive\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.rlsh.net\/archive\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=987"}],"version-history":[{"count":0,"href":"https:\/\/www.rlsh.net\/archive\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/987\/revisions"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.rlsh.net\/archive\/wp-json\/wp\/v2\/media\/145"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.rlsh.net\/archive\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=987"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.rlsh.net\/archive\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=987"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.rlsh.net\/archive\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=987"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}