Sul web, in lotta contro il crimine

di BENEDETTA PERILLI
FOX Fire indossa una maschera da volpe, un lungo cappotto di pelle nera e insieme ai Nameless Few protegge dalla violenza le strade del Michigan. Ha 26 anni, è una donna, e di notte diventa una supereroina. Come Wonder Woman. Senza superpoteri, però. La sua forza sta in alcune nozioni di magia e in un buon allenamento fisico. Come lei, in giro per il mondo, centinai di altri supereroi della vita reale, che si dividono tra professioni normali e lotta al crimine.
Quella dei supereroi della vita reale è un’esperienza nata dopo l’11 settembre e rafforzata dalla recente politica dell’active citizenship promossa da Barack Obama. Negli anni recenti la loro comunità è cresciuta intorno al sito World Superhero Registry, l’anagrafe dei “difensori dell’umanità” che a oggi registra trenta iscritti e due aspiranti. Ognuno con un nome, uno stile, un “costume” e un’area d’azione. Il resto è nelle mani della loro fantasia. A eccezione di tre regole, alle quali ogni supereroe, che ambisca a entrare nel registro mondiale, deve sottostare.
La prima riguarda il costume. Non un semplice travestimento per tutelarsi da eventuali ritorsioni, ma un segno di rispetto nei confronti dell’umanità. L’abito è il biglietto da visita con cui presentarsi al mondo, e dal quale dipende la propria credibilità. La seconda regola definisce l’attività del supereroe, che deve agire per il bene dell’umanità, mantenendo però un livello d’azione più attivo e partecipativo del semplice comportamento quotidiano. In caso di inattività o di inadempienza, il registro segnala nella scheda l’eventuale ritiro dall’anagrafe mondiale.
Infine, l’ultima regola, quella che riguarda la motivazione personale e definisce i doveri del paladino. Essere supereroi non ha niente a che fare con campagne di promozione personale o trovate pubblicitarie. La vocazione deve venire dal singolo individuo, che non può ricevere denaro per la sua attività né lavorare come rappresentante, stipendiato o volontario che sia, di un’organizzazione.
Detto questo, non resta che scorrere il registro per scoprire travestimenti e crociate di questi paladini che molto devono al mondo dei fumetti ma dal quale non possono prendere neanche un nome, pena l’infrazione del copyright. E allora l’ispirazione arriva dalla fantasia. A New York lavora Terrifica, in Inghilterra c’è Black Arrow, in Florida opera Amazonia mentre la Regina di Cuori è del Michigan. Ultima limitazione all’operato di questi eroi incompresi – che in questi giorni grazie ad alcuni articoli su The Sunday Times e Rolling Stones vivono momenti di gloria – è l’utilizzo di pistole e coltelli. Ben vengano quelli in plastica, che fanno da complemento all’abito. La loro vera arma non è metallica, ma virtuale.
Dalle pagine dei loro siti, i supereroi lanciano le loro minacce al mondo del crimine. Ed è sempre online, con l’iscrizione al registro ufficiale, che l’attività trova definitiva consacrazione. Inutile fare pressioni per entrare nel registro: la nomina deve essere promossa da parte del registro stesso in seguito a una comprovata carriera da supereroe.
I capostipiti sono i quattro più celebri iscritti che a oggi, tuttavia, risultano in pensione. C’è Terrifica, paladina della sicurezza femminile che per anni ha tutelato le donne newyorkesi da uomini violenti e pericolosi. C’è Angle-Grinder Man, il vigilante inglese degli automobilisti che, operando tra Londra e il Kent, ha liberato centinaia di automobili dalle ganasce applicate dalla polizia municipale. Ci sono anche Mr. Silent, angelo delle notti dell’Illinois, e Crime Fighter Girl, ragazzina in maschera gialla impegnata in attività di volontariato e assistenza sociale nella contea di Jackson.
A loro si ispirano gli attuali supereroi, tra i quali spiccano per notorietà, con tanto di interviste a Cnn o Fox, SuperBarrio e Shadow Hare. Il primo, costume in lycra rosso, mutandoni e mantello dorati, difende i diritti dei lavoratori e dei poveri messicani. Il secondo, maschera nera, aiuta i senzatetto di Cincinnati. C’è anche chi difende il mondo dall’inquinamento, come Black Harrow – cappuccio nero, capelli rossi e amore per gli animali – o Entomo: quest’ultimo è l’unico supereroe italiano ammesso nel registro. Il fiorentino Superataf è in attesa che la sua candidatura venga valutata.
Entomo è un uomo insetto che opera a Napoli per promuovere una più ampia coscienza ambientalista. E dalla sua pagina MySpace lancia una testimonianza: “Essere un supereroe è il gesto più importante che si possa realizzare in un mondo arretrato come il nostro. Utilizzo le mie capacità salvando quel che resta da salvare e distruggendo quel che non rientra nel grande schema dell’equilibrio”.
http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/esteri/supereroi-vita-reale/supereroi-vita-reale/supereroi-vita-reale.html?ref=hpspr1

Caped Crusader Turns Superfreak

Captain Jackson, costumed defender of the citizens of Jackson, Mich., has to hang it up after pleading guilty to impaired driving, according to the Detroit Free Press.
Local factory worker Thomas Frankini, 49, donned his crime-fighting tights a few years ago — along with a purple cape — to patrol city streets struggling with gangs, amass awards from community groups, chase shady characters from dark corners, and help merchants be sure to lock up.
“It was a cold winter night, as I remember it,” said George Davis, the former manager at Jackson’s historic Michigan Theater, to the Free Press. “We were playing a Cary Grant movie or something like that and he suddenly appeared and held the door open for seniors.”
As word of his feats spread, Captain Jackson, with an amused wink from the cops, even began to pose for photos with visiting Elvis impersonators, celebrities, elected officials — even the new postmaster for the city.
“Believe me, I didn’t ask for this job,” Captain Jackson said last year on his Web site,
www.captainjackson.org.
But as the caped crime fighter’s glory reached new heights, there was only that much further to come crashing down.
The Dec. 14 edition of the Jackson Citizen Patriot greeted readers with a headline that dealt the worst blow for vigilantes in tights since J. Jonah Jameson went after Spider-Man:
“Crime fighter busted for drunken driving.”
Even worse, the paper exposed the Captain’s secret identity, and that he’d suited up his daughter and girlfriend as his super sidekicks: Crime Fighter Girl and Queen of Hearts.
Now, Captain Jackson is considering hanging up his cape and leaving town.
“My patrol days are over, I’m afraid,” Frankini told the Free Press in a phone interview last week, before he failed to appear for an interview with the paper on Tuesday.
“We’re gonna keep going, but I guess not in Jackson. We’re definitely in danger, I know that,” he told the paper. “We’re like David Hasselhoff from ‘Baywatch’ — he had this singing career and he was popular everywhere but America. Why they decided to destroy one of the best things I know in Jackson, I have no idea.”
If he does move away, disappointed local residents say maybe their fallen hero will don his tights yet again elsewhere.
“Maybe,” Davis suggested, “he could become Captain Parma, Captain Hillsdale, or something like that.”
— Thanks to Out There readers Steve P. and Daniel H.
http://www.foxnews.com/story/0,2933,180375,00.html